A una settimana e poco più dall’arrivo a Venezia della carovana lenta di asini e viandanti del Milano-Venezia slow, A passo lento verso la decrescita. Un grazie ancora una volta a Maria Grazia per i contributi quotidiani che ci hanno mantenuto virtualmente collegati a questa esperienza collettiva di decrescita e trasformazione.
Ecco di seguito i commenti, le suggestioni che abbiamo ospitato nel box di spalla destra qui nel blog. Un giorno per giorno della frazione a piedi del viaggio, quella da Ferrara alla città lagunare.
11 settembre. “Gli accoglienti sconosciuti del Po” ecco il leit motiv che ha accompagnato la nostra prima tappa a piedi, da Ferrara a Ro, lungo l’assolato argine destro del Grande Eridano. Sorrisi, acqua un bicchiere di vino, carote per gli asini e pere appena raccolte i preziosi doni per il nostro cammino.
12 settembre. Nel silenzio della pianura, il mio sguardo cerca invano l’interruzione delle montagne. Nel passaggio del Po, dall’Emilia al Veneto, è un giorno con pochi incontri al di fuori di noi. Oggi il dialogo è interno al gruppo e… a noi stessi.
13 settembre. Da ieri siamo in Veneto: ma chi l’ha detto che i veneti sono musoni? Sarà che gli asini fanno simpatia, sarà che noi dispensiamo sorrisi, sarà che tutto questo fa scendere inesorabilmente ogni atteggiamento difensivo, ma tutti ci accolgono bene. Per strada ci fermano, ci chiedono, Ci dicono che è una gioia vederci. E intanto parliamo di decrescita, in modo semplice.
14 settembre. I bambini della scuola di Stanghella stamattina, i ragazzi della comunità di recupero S. Francesco stasera a Monselice: questi, tra gli altri gli incontri significativi di oggi. Ma anche Federica, pizzaiola di Solesino sulla strada di un suo cammino interiore. Tra questi due momenti ci sono stati sole caldo, vento gentile e incomprensioni con il gps 🙂
15 settembre. Oggi vera immersione dei sensi in ciò che la maggior parte delle persone intende per “paesaggio”. L’avvicinamento graduale alla dolcezza dei colli è una poesia. Discutiamo tra noi sulle differenze come ricchezze, pur con l’inevitabile scoglio del conflitto. Ma il gruppo ha un’energia che contagia e al nostro passaggio la gente si ferma e parla con noi ed è contenta.
16 settembre. Il nostro arrivo alla città degli asini di Polverara è salutato da un abbraccio (ma vero!!) di Paolo e dall’accoglienza della moglie Lorena: è l’inizio della terapia. Il resto della cura arriva con i loro asini, il buonissimo cibo, la tavolata allegra.
Perfetta perfezione del presente.
17 settembre. Ore di cammino, chilometri di asfalto urbano e argini d’acqua che presagiscono la laguna veneta. Buon cibo accompagna i molti incontri di oggi: le coop sociali Caresà e Magnolia di Piove di sacco, l’azienda agricola con fattoria didattica La Vaccheria, l’associazione Donne in campo e infine la straordinaria ospitalità di Sonia Calderola che ci apre la sua casa a Lova. Emozioni che scaldano la prima notte un po’ fredda di autunno.
18 settembre. Argini e canali, vie d’acqua che indicano l’avvicinarsi della laguna. Riviera di fiume, concentrato di sole. Odore salmastro e di arrivo imminente, gruppo che si allarga, gruppo che si sfilaccia. Venezia ci attende.
19 settembre. Sveglia all’alba, ultima tappa da fare in mattinata, senza soste. Il rumore, il traffico, la strada inadatta a chi cammina ci riportano nella velocità. Momenti di gloria per la strada. Ci hanno visti ieri sera in tv, vogliono fare le foto con noi. Dopo 17 km il ponte della libertà è lungo 4 interminabili chilometri e 700 metri.
All’arrivo ci accolgono giornalisti, fotografi, televisioni, poi andiamo tutti, asini compresi, alla conferenza sulla decrescita. Si apre il cielo, la pioggia forte si mescola a tante emozioni. Siamo qua, portatori di lentezza, consegniamo un messaggio.
Questa esperienza si chiude con un sorriso e la domanda fatta a tanti è comunque ancora nell’aria: “ma tu, cosa ne pensi della decrescita?”
Approfondimento:
I video di Milano – Venezia slow
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